Export Italia - Gennaio-marzo 2024

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Situazione generale

Se gennaio e febbraio – anche facilitati dall’anticipo della Pasqua a marzo rispetto all’aprile 2023 – avevano illuso che le vendite italiane all’estero avessero in parte risolto i problemi incontrati l’anno passato, il mese di marzo riporta un po’ tutti alla realtà, con negatività piuttosto importanti sui principali Paesi importatori e con una pressione ribassista sui prezzi medi che – in presenza di vendemmia ai minimi – possono alla lunga determinare più di un problema sulla tenuta del sistema nel complesso.

Il consuntivo dei tre mesi indica crescita volumica del 3% (5 milioni di hl) per 1.8 miliardi di euro (+4%), con gli spumanti a +11% e i frizzanti a +17%, controbilanciati dal +3.5% dei vini fermi confezionati e dal -8% dello sfuso.

Il mese di marzo

Come si diceva, marzo porta le lancette in negativo (-4% volume/valore) dopo che già febbraio aveva visto un dimezzamento del ritmo di crescita segnato a gennaio.

Restano positivi solo gli spumanti, anch’essi con ritmo molto più lento rispetto a inizio anno, mentre virano in negativo i vini confezionati (-3.6%) e soprattutto lo sfuso (-17%), su cui incide la scarsa disponibilità di prodotto.

A valore, poi, lo spumante nei 31 giorni di marzo salda a zero, mentre confezionato e cisterna si mangiano tutta la spinta di gennaio.

I prezzi vedono incrementi lato sfuso, soprattutto bianco comune (+25% da gennaio contro -12% per gli omologhi rossi), mentre prosegue la pressione negativa per spumanti e vini confezionati, con la particolarità che il prezzo è rimasto sotto lo zero sin da gennaio.

Sui principali Paesi, eccettuata la Russia che sta registrando aumenti folli di fornitura per le questioni connesse alle nuove imposte, il resto segue pedissequamente lo spartito visto sinora: gennaio positivo, rallentamento a febbraio con discesa in terreno negativo a marzo. Fa eccezione il Giappone, che resta positivo ma in regressione rispetto a gennaio.

Spumanti

Spumanti in fortissima crescita in Russia, che passa al terzo posto scavalcando Germania e Francia, positività in UK (con l’appendice del Belgio) e Francia, mentre restano negativi gli Usa, con il Prosecco che fa -8%.

Vini fermi confezionati

Lato vini fermi, sul fronte Dop migliori gli indicatori dei rossi (trainati soprattutto dai toscani), mentre lato Igp viaggiano meglio i bianchi, soprattutto lato prezzi, dove a fronte di +2% i cugini rossi vedono riduzioni del 5%. Per Paesi, top performer dopo la Russia è il Giappone (+30% da gennaio), mentre fra i primi tre crescono bene le importazioni britanniche, a fronte di calo in Germania e relativa stabilità in Usa.