I dati produttivi completi sono disponibili nella piattaforma "Potenziale"
Come ampiamente risaputo, il dato produttivo 2023 - funestato dalla peronospora - ha portato in cantina un volume di poco più di 38 milioni di ettolitri di vini e mosti, con un calo di oltre il 20% sul 2023 e sulla media degli ultimi cinque anni.
La ripartizione per regioni vede lo scavalco dell'Emilia Romagna sulla Puglia, con il Veneto che si attesta sempre in prima posizione.
A livello di macroaree, se il Nord limita tutto sommato i danni, con Nord-Ovest a -7% e Nord-Est a -11%, è tutto il Centro-Sud ad aver registrato le maggiori perdite, con il picco del Mezzogiorno e Isole a -41%.
Al Nord, in forte controtendenza Trentino (+26%, 1.1 milioni di hl) e Liguria (+16%), oltre al +10% della Lombardia. Maglia nera il Friuli Venezia Giulia, attestato a -28% (1.6 milioni), mentre l'Emilia Romagna salda l'anno a -8% (6.6 milioni, livello in cui è scesa recentemente solo nel 2017).
Al Centro, si va dal -22% della Toscana (1.8 milioni) al -44% delle Marche, passando per il -30% dell'Umbria e il -39% del Lazio.
Al Sud, nessun segno positivo, con i cali più "leggeri" nelle isole (-20% circa, di cui 2.8 milioni di hl in Sicilia), per arrivare ai picchi di Abruzzo (1.1 milioni di hl), Basilicata e Molise, sopra il -60%. Anche la Puglia va oltre -40% di riduzione, con produzione inferiore per la prima volta da decenni ai 6 milioni di hl.
Per tipologie, le riduzioni maggiori per i vini comuni, i più prodotti al Sud, con -36% (8.7 milioni di hl), mentre Dop e Igp oscillano tra -17% (19.8 milioni) e -19% (9.5 milioni).
Se questa è la situazione post vendemmia, è lecito ovviamente attendersi speculari cali sulle giacenze di vino in cantina. A fine marzo, risultavano da Cantina Italia 53.2 milioni di ettolitri, in calo dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. Le riduzioni maggiori le registrano i vini comuni (-21%, a 9.3 milioni di hl) e gli Igp (-15% a 13.8 milioni), mentre le Dop risultano quelle meno intaccate da calo produttivo, registrando giacenze in calo solo del 5.6%, a 29.4 milioni di hl.
Spacchettando i Dop per colore, e andando a guardare i rossi in alcune regioni fortemente penalizzate, la situazione però cambia, soprattutto in rapporto ai volumi prodotti, come si vede dal grafico.
In Veneto, a fronte di cali produttivi del 5%, le giacenze risultano in aumento del 2%, ma quel che più sorprende sono i dati di Toscana, Puglia e Abruzzo. In Toscana, a fronte di riduzione vendemmiale del 25%, le giacenze sono più leggere solo del 5%. In Puglia, a un calo produttivo del 30%, fanno da contrappeso stock pari ai volumi di marzo 2023, mentre in Abruzzo, a una produzione ridotta della metà, fanno da contraltare stock in calo solo del 20%. Più allineato il dato siciliano, che vede riduzioni produttive del 30% e cali negli stock del 22%.
Evidente come - eccettuata in parte l'isola - nelle altre regioni nel post vendemmia vi fossero (e vi siano tuttora) ingenti quantitativi di prodotto degli anni precedenti, che sono andati a compensare i volumi ridotti della vendemmia odierna. Segno ancora delle difficoltà di mercato per questa tipologia di prodotto, di cui abbiamo parlato più volte anche in questa newsletter.