Report a cura di Carlo Flamini
A maggio le giacenze di vino nelle cantine italiane sono ammontate a 50,7 milioni di ettolitri, dato in aumento del 3% rispetto al corrispondente mese del 2021.
Se la situazione dei bianchi è in linea con l'anno passato (16,5 milioni di ettolitri contro 16,3), a destare qualche preoccupazione sono i vini rossi, il cui ammontare stoccato presso gli stabilimenti produttivi è in aumento del 5%.
In particolare sono i vini Igp quelli più in sofferenza: 14,2 milioni di ettolitri stoccati contro i 13,3 di maggio 2021, mentre vini comuni e Dop sono in linea con l'anno passato.
Più problematica la situazione per gli Igp rossi, che cubano 8,3 milioni di ettolitri in giacenza rispetto ai 7,5 di maggio 2021, mentre i bianchi sono perfettamente in linea con l'anno scorso.
A oggi gli stock maggiori di prodotto Igp rosso si trovano in Puglia, con il 34% del totale, contro il 17,5% del Veneto e il 15% della Toscana. Ma mentre in queste due ultime regioni la quota di maggio 2022 è minore rispetto al 2021, la Puglia ha visto lievitare il proprio peso sul totale di 8 punti percentuali. Segno che il prodotto non sta passando al Nord per i tradizionali imbottigliamenti.
E in effetti a guardare il tendenziale annuo delle giacenze di vini rossi Igp in Puglia, vi è un saldo attivo di quasi 900.000 ettolitri: totale maggio 2022 a 2,9 milioni di ettolitri stoccati, con pochissime transazioni tra aprile e maggio (208.000 ettolitri).
Se 2,9 milioni di ettolitri di Igp rosso sono stoccati in regione, dettagliando per le due principali Igp il saldo arriva 3,7 milioni: 2,4 di Puglia Igp (oltre 600.000 ettolitri in più rispetto a maggio 2021) e 1,3 milioni di Salento Igp (+300.000). Il che significa che solo una parte minoritaria (800.000 ettolitri) di queste due Igp sta nelle cantine di imbottigliamento fuori regione (Cantina Italia non dettaglia l'allocazione geografica delle specifiche Do-Ig, ma in questo caso la si può dedurre con precisione abbastanza alta).
Come commentano gli agenti di Med.&A., la situazione pugliese soffre da un lato di eccesso di offerta (le rivendicazioni post vendemmia 2021 degli Igp sono risultate in aumento del 21%, a 3,8 milioni di ettolitri) e dall’altro di un rallentamento generale delle vendite, in particolare all'estero, che a cascata spinge gli imbottigliatori a procrastinare i ritiri di prodotto già acquistato.
Diversa la situazione di altre zone del Sud Italia, come Abruzzo e Sicilia, dove a fronte di stock leggermente superiori all’anno passato (Montepulciano, +5%) o fortemente in aumento (Terre Siciliane, +20%), il prodotto risulta non ancora venduto, e quindi desta altri tipi di preoccupazioni.