Export Italia - Consuntivo 2023

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Bilancio generale

Report a cura di Carlo Flamini, responsabile Osservatorio del Vino UIV

Senza lo sfuso, che ha registrato un’impennata delle vendite a sconto nella seconda parte dell’anno (-11% i prezzi medi), l’export di vini tricolori quest’anno chiuderebbe in calo del 4% a volume. Rimessi nel conto i vini in cisterna, la situazione volume salda a -1%, per un totale di 21.4 milioni di ettolitri e valori che sfiorano i 7.8 miliardi di euro (-0.8%).

I peggiori in termini sia volumetrici che valoriali si confermano i vini fermi, sotto del 5% a volume e del 3.6% a valore, mentre gli spumanti hanno raddrizzato in parte l’andamento fortemente negativo della prima frazione dell’anno, chiudendo i conti a volume a -2.3%, per valori in crescita del 3%. Restano positivi i frizzanti, che hanno in parte drenato le vendite di spumante, con valori a +7% e volumi attorno a +3%.

A livello di trimestri, quello chiuso a dicembre vede ancora i volumi stazionare sotto la linea dello zero (-3.6%), confermandosi come il settimo quarto negativo consecutivo, mentre i valori risalgono in superficie, a +3.6%, interrompendo la striscia negativa iniziata da giugno.

Spumanti

Un quarto trimestre in controtendenza rispetto ai precedenti, soprattutto sul valore (+9%), consente alle bollicine di chiudere l’anno tutto sommato con pochi danni, almeno rispetto a quanto si preventivava attorno a giugno, quando i volumi erano decisamente negativi. Saldo volume generale a -2.3% (5 milioni di ettolitri tondi), con Prosecco a -1.7%, mentre i valori saltano a +3%, a 2,2 miliardi di euro. Negativo l’Asti spumante (-6%), a cui si affiancano le decise decrescite degli spumanti comuni e soprattutto Igp. Positivo l’anno per i Dop, dove sono rubricati i metodo classico, a +2%.

A livello di mercati, l’anno è stato difficile in Usa (-12%, con Prosecco a -10%) e UK, che comunque ha raddrizzato man mano i pesanti segni meno dell’inizio d’anno, chiudendo a -4%. Stabili Germania, Svizzera e Belgio, mentre la Francia si conferma in grande salute, con volumi in aumento del 25% (+21% per il Prosecco, di cui si conferma terzo mercato di sbocco dietro Usa e UK).

Vini fermi confezionati

Nonostante un quarto trimestre in leggera controtendenza rispetto alla media d’anno, i vini fermi confermano un bilancio in forte criticità, con il saldo generale volume a -5% (9,7 milioni di ettolitri), a cui si accompagna un -3.6% sulla colonna valore (4,5 miliardi di euro), e prezzi medi schiacciati a +1.5%. I rossi sono stati i più penalizzati, con saldo generale volume a -7%, contro il -3% dei bianchi, e punte di -8% per i Dop (scesi vistosamente anche sul lato valore, a -5%). Tra i Dop rossi, si va dal -13% dei veneti al -11% dei toscani, passando per il -9% dei siciliani e il -6% dei piemontesi. Anno da dimenticare in Usa, con -20% per i veneti (a cui si associano i bianchi, a -13%), -15% per i toscani e -10% per i siciliani. A livello generale, rossi in sofferenza anche in Germania (-5%), Svizzera (-4%) e Canada (-10%), mentre risulta stazionario il Regno Unito.

Sul versante bianchi, di tutte le categorie, Stati Uniti a -5%, controbilanciato dal +3% del Regno Unito (dove però fanno malissimo i veneti Dop, a -10%) e dal +2% dei Paesi Bassi. Stazionaria la Germania.

 

Vini sfusi

Come detto in premessa, sono stati gli sfusi a bilanciare i cali dei vini confezionati, con un totale di 4 milioni di ettolitri tondi, equivalenti a una crescita del 12% rispetto allo stesso periodo del 2022. Una crescita in parte smorzata nell’ultima frazione d’anno (a settembre si viaggiava intorno a +20%), con ottobre che scende a -6% a volume e valori a -7%. Prezzi medi decurtati dell’11% rispetto al 2022, con in particolare i rossi comuni chiamati al sacrificio più importante: -16%, per quotazioni medie intorno ai 55 centesimi.

In particolare, è stato il mercato tedesco a fare man bassa di questi saldi di fine stagione, chiudendo l’anno a +9% sul fronte dei volumi dei rossi comuni, pagati in media il 14% in meno (41 centesimi di litro). Germania che si conferma primo acquirente anche di bianchi comuni (utilizzati in particolare per le basi spumanti), con volumi annui in aumento del 25%, ma prezzi tutto sommato tenuti a bada (-3%, a 47 cents per litro).