Report redatto da Carlo Flamini, responsabile Osservatorio del Vino UIV
Diamo in anteprima i risultati del primo trimestre di alcuni fra i principali Paesi, ricordando che dall'inizio della guerra la Russia ha sospeso le comunicazioni doganali.
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Il primo trimestre dell’anno chiude i conti in negativo a livello di importazioni globali di vino: secondo le elaborazioni dell’Osservatorio del Vino UIV-Vinitaly, il termometro segnato dai principali Paesi (Russia esclusa, che ha oscurato i dati doganali da febbraio 2022) indica -5% sui volumi e -2% sul lato valori, confermando gennaio-marzo come il terzo trimestre consecutivo sotto la linea dello zero per i valori e la quarta per i volumi, andati progressivamente sgonfiandosi dal secondo trimestre 2021.
La dinamica peggiore in termini volumetrici la fanno registrare i vini fermi confezionati, che chiudono il trimestre a -7%, mentre sui valori le vendite sottocosto effettuate da alcuni Paesi, zavorrati da giacenze fuori controllo, penalizzano il comparto sfusi, sceso del 9%, con prezzi medi ridotti dell’8%. Anche la spumantistica chiude il conto dei tre mesi in negativo sia sui volumi (-5%), che sui valori (-2%), con in questo caso una dinamica inflazionistica sui prezzi (+9%) che non sta aiutando. Per gli spumanti, siamo al terzo trimestre consecutivo di calo, con marzo più pesante rispetto a dicembre e settembre 2022. Per gli still wines, il -7% di marzo conferma identici cali già segnati nei due quarti precedenti, ma le note negative sono iniziate ben prima, dalla coda del 2021.